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Libreria Bozzi Fondata nel 1810

La palma di libreria più antica d’Italia è ambita, almeno quanto ne è discutibile il significato. Tuttavia, se per libreria si intende un luogo fisico, noi siamo ragionevolmente certi di meritarla. In ogni caso sono anni che ce ne fregiamo e nessuno ci ha mai smentito. La storia della nostra libreria inizia nel 1810 e si intreccia con la storia di quella che, per oltre 130 anni, condussero i Gravier, librai in Genova dal 1727.

Antonio Beuf

Il fondatore della libreria, Marc Antoine Boeuf, nato il 20 febbraio 1781, era figlio di René, Capitaine général des fermes Royaux, in sostanza il capo degli esattori delle tasse Reali. La carica, in quei tempi, non era precisamente popolare e non c’è dunque da stupirsi che egli abbia preferito cambiare aria rifugiandosi prima a Briançon e di qui, come si rileva dal lascia-passare di Antoine e di suo fratello Carlo, in Italia, prima a Torino e poi a Genova.

Marc Antoine dapprima si impiegò presso la tipografia di Gravier, in via della Maddalena, e poi si spostò assieme al fratello nella libreria aperta dai Gravier in Strada Novissima (oggi via Cairoli) rimpetto la Salita San Siro.

Non sono chiari i motivi che lo spinsero, qualche anno dopo, attorno al 1810, ad aprire una sua libreria nel piano terreno della sua abitazione, a pochi metri di distanza, al n. 784 di Strada Novissima e cioè negli stessi locali in cui è ancor oggi. E che tipo di libreria il giovane Beuf proponesse alla città ce lo racconta un annuncio sul n. 54 della “Gazzetta di Genova” del 1833 nel quale si legge:

Gli amatori delle scienze e della letteratura vi troveranno un assortimento di libri matematici, legali, di letteratura e libri ascetici, tanto francesi che inglesi ed italiani, come pure libri di divozione legati elegantemente, globi terraqui e sfere di diverse grandezze. Il sig. Beuf è ugualmente determinato a stabilirvi un Gabinetto di Lettura ove si trovano libri, giornali francesi, italiani ed inglesi come anche giornali di letteratura e di scienze.

La formula della libreria, come recita il suo motto Aut prodesse aut delectare, dava uguale attenzione alla cultura delle lettere e alla nascente editoria tecnica ed ebbe successo.

Così, mettendo a frutto l’esperienza fatta con i Gravier, Antonio Beuf si fa anche editore di libri scientifici, piccole guide e storie di Genova, stampe a soggetto genovese.

Diviene fornitore in titolo dei Reali Principi e della Real Marina e appone tale qualifica nella insegna in bronzo e legno dorato che ancora oggi viene conservata all’interno della libreria. Ma anche la vocazione originaria viene conservata nei quasi due secoli di vita della libreria. Lo shipping e la storia locale sono ancora settori di punta del nostro sito internet.

Fino alla sua morte, avvenuta nel 1856, Antonio Beuf partecipò attivamente alla vita cittadina: ad esempio, il suo nome appare nel Comitato Organizzatore della importante Mostra dei prodotti nazionaliche si tenne nel 1847 e in molti altri organismi ufficiali della città.

Luigi Beuf

A lui succedette il figlio primogenito Luigi che, come scrive Giovanni Ansaldo, era meno sgobbone, più amante della buona vita e della buona società. Allargò la clientela della libreria, che diventò la prima di Genova; e in cui si adunavano molti e belli spiriti del tempo, per discorrere di politica e di letteratura. In un locale della libreria fu fondata nel 1866, ed ebbe sede per qualche anno, la Società di Letture e Conversazioni Scientifiche che ebbe notevole influenza nella vita intellettuale e politica della città, sia nel tardo Risorgimento che durante la Resistenza, e che prosegue ancor oggi la sua attività.

Emilio Beuf

A lui succedette il figlio Emilio, uomo di grande cultura, ma anche privo di spirito imprenditoriale e di carattere cupo e instabile. Nel 1918, pur continuando a prestarvi la sua opera, cedette la proprietà della libreria al nipote della moglie, Salomone Lattes, e morì suicida nel 1924. La libreria perse, purtroppo, il suo nome centenario per assumere quello del nuovo proprietario e lo mantenne anche quando, nel 1927, fu da lui ceduta al genero Alberto Colombo, padre della prima moglie di Mario Bozzi, mio padre.

I Bozzi

Alberto Colombo era il padre della prima moglie di Mario Bozzi, che acquisì la proprietà della libreria nel 1930 e, forse a causa delle incipienti persecuzioni razziali, dovette cambiare ancora le ragione sociale in quella che attualmente porta il nostro nome. E le giovani signore che attualmente la conducono, sono dunque la settima generazione di librai nella storia della nostra libreria.

Gli illustri frequentatori

Essa era, ed è tuttora, contigua a quella meravigliosa lottizzazione cinquecentesca che portava il nome di Strada Nuova, interamente costituita da palazzi patrizi, e che tutti i viaggiatori ottocenteschi hanno visitato. Così si può ben immaginare che Stendhal, Manzoni, Dickens, Melville, James per non citare che alcuni, si fermassero volentieri a scorrere i giornali francesi e inglesi che Antonio Beuf metteva a loro disposizione a pochi metri da Strada Nuova. E infatti Stendhal nei Mémoires d’un touriste racconta proprio di una sua visita nel 1837 al nostro Gabinetto di Lettura. E Melville, nel suo diario, lascia intendere che lo visitò il 12 aprile 1857. Possiamo persino, plausibilmente, immaginare Manzoni che viene a Genova nel 1827 e entra per controllare se il suo vient de paraitre ha il posto che merita in vetrina. Questa è una delle cose che più stupiscono tutti coloro ai quali capita di rifletterci: nella nostra libreria non solo I Promessi Sposi, ma tutti i capolavori della letteratura sono stati esposti sul banco delle novità. Dalle Operette morali a Ulysses a Ossi di seppia…

Il fondo antico

Comunque, a prescindere dal fatto che all’epoca della sua nascita il confine tra libreria antiquaria e moderna era assai labile, la libreria ha sempre avuto un reparto di antiquariato. Per molto tempo, fino al 1955, abbiamo pubblicato sistematicamente cataloghi, curati da Luigi Marchini, che mi piace ricordare qui come grande bibliofilo, gentiluomo e amico. Con la sua scomparsa se ne interruppe la pubblicazione e l’attività antiquaria rallentò concentrandosi soprattutto sulla letteratura locale.

Ma in duecento anni l’invenduto si stratifica: qualche anno fa ci è capitato di scoprire dietro un vecchio scaffale una copia intonsa e impolverata dell’edizione originale di Dell’origine e dell’ufficio della letteratura del Foscolo. E’ stata pubblicata un anno prima dell’apertura della nostra libreria, ma ci scommetterei che faceva parte dello stock iniziale voluto da Antonio Beuf.

Il fondo antico è rimasto sostanzialmente intatto e chi scrive attende solo di essere sollevato, da figlie e nipoti, dalle cure che esigono gli editori viventi per dedicarsi a quelle degli editori scomparsi, con i quali ha un rapporto più felice.

"Tonino Bozzi"